PRECAUZIONI PER IL VIAGGIO - AVVELENAMENTO DA TOSSINE MARINE

L’avvelenamento da tossine marine è un rischio spesso sottostimato dai viaggiatori, specialmente nelle mete tropicali e sub-tropicali. Inoltre, questo rischio è in aumento a causa di fattori correlati con i cambi climatici, il danneggiamento della barriera corallina etc. 
L’avvelenamento da Ciguatera avviene dopo l’ingestione di pesci presenti vicino alle barriere coralline, come barracuda, murene, cernie, murene, ricciole, spigole, storioni, pesci pappagallo, red snapper etc.  Questi pesci sono contaminati con particolari tossine , la ciguatossina e la maitotossina. La Ciguatossina è concentrata nel fegato, nell’ intestino, nella testa e nelle uova del pesce. 

E' ampiamente diffusa nelle acque tropicali e sub-tropicali ed in particolare nell’Oceano Pacifico, nell’Oceano Indiano nel Mare dei Caraibi. Le nuove aree a rischio sono le Isole Canarie, il Mediterraneo Orientale, ed il Golfo del Messico Occidentale. 
Il tipico avvelenamento si presenta con sintomi gastrointestinali ed è spesso associate a sintomi neurologici. 

Le seguenti precauzioni sono fondamentali: 
Evitare o comunque limitare il consumo dei pesce sopra elencati soprattutto se di peso superiore a 2.7 Kg.
Evitare completamente pesci ad elevato rischio quali barracuda e murene.
Evitare le parti del pesce con la più alta concentrazione di tossina: fegato, intestino, testa e uova del pesce.
Bisogna ricordare che la presenza della tossina non altera la consistenza, il sapore e l’odore del pesce e non viene distrutta dagli acidi grassi, dalla cottura, dall’affumicatura, dal congelamento, dalla salatura, dall’inscatolamento. 
La sindrome sgombroide – conosciuta anche come HFP (Histamine Fish Poisoning) - è il secondo tipo più frequente di intossicazione da prodotti ittici. La malattia si manifesta dopo l’ingestione di pesce impropriamente refrigerato che contiene alti livelli di istamina e ricorda una reazione allergica moderata o grave. 
I pesci tipicamente associati a tale avvelenamento includono il tonno, il mackerel, mahimahi (dolphin fish), sardine, acciughe , aringhe, bluefish (pesce serra), ricciola, e marlin, ovvero pesci con livelli alti di istamina nella carne cruda. 
I sintomi ricordano quelli di una reazione allergica ed esordiscono  10-60 minuti dopo ‘ingestione di pesce contaminato. 
I pesci contaminati potrebbero avere un sapore  pepato, metallico  o salato ma potrebbero anche essere assolutamente normali per quanto riguarda sapore, odore e consistenza. La precauzione fondamentale è la refrigerazione al di sotto dei 4 °C o il congelamento immediato dopo la pesca. La cottura, l’affumicatura e l’inscatolamento non distruggono l’istamina nel pesce contaminato.